8 ottobre 2015
Succubi alla profezia
Succubi alla
profezia
si partiva,
centomila
armate schierate,
marce e
petti impostati,
rami d'ulivo
e palme tra
le mani,
all'improvviso
il cataclisma planetario,
l'infinità
dei mondi
ridotta a
circolo delimitato
dall'invettiva,
dall'inventiva
femminea.
Nel tempio
di Delfi
la comunità
di Filadelfia lesse,
i copti
intralciati dalla Maddalena,
intimamente
riapparve Atlantide,
con
nocumento,
gli dei
torneranno,
sono tornati
o stanno
avanzando.
Nella Città
Eterna
fu un lampo
a scatenar la foga,
in un solo
istante
fu riacceso
il fuoco di Vesta,
due
metallare in un angolino
a fumare,
tre
scuotimenti emo
a
tagliuzzare i resti artificiali
del domani,
a
riaccordarli,
a incollarli
ad uso collage dadaista,
sembra che
sia sublimato
il punto
alternativo di vista.
Nella volta
celeste
diversi
segni luminosi ingannevoli,
nella
stratosfera i caccia americani
si accostano
e implodono
ad uso
cheeseburger,
bevanda e
patatine
ovviamente
comprese.
Infine lungo
il corso
si sviluppa
l'apocalisse,
tra le
caldarroste
e gli
artisti di strada,
spiazza
l'iceberg inflitto
a colpo
d'ascia
della
scienza spiritica
congiunta in
sezione aurea
alla
naturale.
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19 agosto 2015
Acustico intruglio
 (Marcel Duchamp - Nude descendant un escalier n. 2, 1912 – Olio su tela, 147.5 x 89 cm., Philadelphia, The Philadelphia Museum of Art)
Acustico intruglio nella notte,
lunare influsso sulla soglia del tempo,
poi sonnambuli pensieri,
destrieri rapidi.
Dammi l'attacco,
tra piatto e patto.
Sì.
Sona il bel sì,
d'oc, d'oil, d'oui,
cortese l'arnese,
Paride ed Eva, guanta na mela,
Guantanamera
Patroclo e Beowulf,
iena, lupo e leone,
indugio burino sbarazzino,
goccia perforante e claudicante,
dissetante, piangente, petalo brinoso
incandescente, borioso, bucolico,
georgico pizzetto.
Vai così,
ancora il sì,
paese violato, masticato,
bile il giornale nomato libero,
l'eurodance, i Gigi di turno
pop, dance e topini,
accigliati al piano, alle tastiere,
alle groviere,
dimmi mai o cosa fai,
la scrivente si arresta e vai a capo,
burumbum cià,
annebbiata scolaretta
nella vendetta,
l'ayatollah torchio di vendemmia,
tutto è ben quel che finisce in mi,
bufera russa o capricciosa,
rivoltosa ottombrina porpora,
zarina, cesarea,
Alessandria paludosa,
stop uno.
Movimento compulsivo,
pensiero ossessivo,
ritmo assordante
ed estatico ondulante,
pentateuco e pentagramma
cabalistico, sufismo
e panpsichismo,
percezione aumentata,
esponenziale mescalina,
astrale vite.
Lento, sh,
lento sh.
Un silenzio lo faran i papaveri,
il cemento.
Riprende, non arrestarti,
ribellati il sistema,
kantiano imperativo categorico
kierkegaardiano calar le palpebre,
recitar, il personaggio,
gioco dei ruoli,
gioco di ruolo,
gioco di parte,
Bercoglioni,
gioco delle parti,
il Vaticano.
Silenzio, ancora.
Bum!
Il pupazzo in viaggio.
Il ritorno etereo.
Il rimorso sulfureo.
Acqua distillata.
Olio e combustibile ligneo.
Classificazione enciclopedica.
Semitica semiotica e semiosi virale.
Attacco micidiale.
Falsificazioni e fornicazioni.
Formiche laboriose,
il sessantotto e le cicale.
Poi le scale.
Trasfert l'Rna.
Mitocondriale il respiro
e il nutrimento clorofillico.
Poi...
stop
secondo e terzo finale.
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