27 giugno 2015
Saprai trovari tra le righe di un accordo muto
Saprai trovarmi
tra le righe
di un accordo
muto.
Questo silenzio
ci ottenebra
gli occhi,
inerte
alla finestra,
aiuto
è il grido
e l'entusiasmo
smorto.
Un sigaretta
spenta,
la luna,
il piano,
il bosco
tra libri polverosi.
Il tuo cenno
come addormentato
dal tempo
funesto dell'assurdo
imbavagliato,
tra lacci di ridicolo
frastuono,
irromperà tremante
tra la ripa scoscesa
della riva novembrina
della nostra prima
uscita,
tra sabbia il passo
muore lento,
vertigine in vibrazione
il tuo rimpianto.
E poi ancora
la vita
tra i diademi striscianti
dell'orgoglio,
tra sentenze profumate
di vendetta.
E mi vedi riflesso
per un attimo
nel luccichio dei tuoi
occhi vividi
tra lacrime deluse.
Ah mia anima!
capiremo come stolti
un giorno
che il principio
è il nostro nulla!
Ciò che ci uccide
è il nostro
filo di appartenenza,
il nostro vincolo
che tiene unite
nell'insieme chiuso
vittime assurde
della vita.
Saprai trovarmi
e tra le righe
avrai traversa
la tua vittoria
esanime,
il tuo caro sipario,
il tuo finale
estroso,
il plauso al tuo inchino
dell'assoluto.
E tremerai
tenendomi
le mani.
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